mercoledì 12 gennaio 2011

‘E cercavo solo un altro posto dove sentirmi pienamente a disagio’ [cit]


-Lady, cosa ti ha portato a scrivere un blog?

Direi che la mia risposta sta nel titolo di questo post.
Ora vi spiego.

Nella vita, tutti cercano di essere sempre nel posto giusto, nel momento giusto, col make up giusto e l’atteggiamento giusto.

Questo tipo di comportamento non è presente da sempre.
Io cominciai ad osservarlo verso la quinta elementare.  Le bambine della mia classe non giocavano più ai pirati con me, preferivano decidere come pettinarsi  i capelli e cosa indossare in funzione all’ultimo giornaletto uscito in edicola, dove potevano osservare ‘le star’ nella loro vita che credevano fosse perfetta e da realizzati.
Osservando questo comportamento che non rientrava proprio nei miei canoni, pensai che c’era qualcosa di sbagliato in me. Perché invece di mettere una gonna preferivo usare dei più comodi e pratici pantaloni. Perché invece  di passare una giornata a guardarmi allo specchio e vedere cosa non andava nella mia faccia preferivo disegnare. Perché invece di guardare quella cagata di Paso Adelante passavo i pomeriggi a leggere.

La situazione degenerò alle medie.  
Lì se non ti sei come loro diventi un emarginato sociale, non più un’ esuberante ragazzina fuori dagli schemi.
Allora cominciai a cercare di sembrare una di loro.
Dovete sapere inoltre che io abito in un quartiere dove la gente, in particolare ragazze e donne di tutte le età, si mettono in tacchi per uscire a buttare la spazzatura. Quindi in un modo o nell’altro io dovevo essere sempre perfetta.
Ma non ci riuscivo, perché dentro di me, in ogni momento della giornata, sentivo la mia personalità che agognava di uscire e respirare.
Io però me ne vergognavo troppo.

Cosa successe poi?
Successe che mi ero rotta. Ogni volta che vedevo stampato sulla mia faccia lo stesso sorriso da oca petulante che tanto odiavo vedere in faccia agli altri, ho deciso di sguinzagliare le mie idee in giro per il mondo, mentre sul mio viso al posto di un sorriso da oca petulante ci sarebbe stato un ghigno malefico-soddisfatto.

 
Ho detto chiaro e tondo come la pensavo riguardo a certe cose:
-       -   E’ da stupidi fare dell’estetica la propria ragione di vita, perché noi con una certa faccia ci nasciamo e sarebbe molto più intelligente migliorarsi interiormente. Perché un uomo salamandra può essere ripugnante agli occhi, ma se ha passato la sua vita a ragionare su se stesso e sugli altri è degno di stima. Mi dite che meriti ha una/o ragazza/o con una faccia da svenimento momentaneo che non ha idea di chi sia Bukowski ma che sa a memoria Twilight?
-       -   È nuovamente da cerebrolesi cambiare personalità in funzione di dove stai e con chi stai. Significa che alla fine dentro non hai un cazzo e per controbilanciarti ti riempi di ciò che ti circonda. Nuovamente degno di trattorata in faccia.
-       -   È da codardi non esporre le proprie idee per paura di essere giudicati; se non  si ascolta ciò che gli altri hanno da dire è impossibile vedere le cose da diversi punti di vista, e quindi si avrà sempre una visione superficiale delle cose.

Ovviamente questo mio modo di pensare non ha riscosso particolare successo nel mio ambiente.

Ma da quel momento in poi si è innescato in me un processo totalmente inverso, che mi portava a desiderare qualsiasi cosa fosse al di fuori  di quello che io consideravo un modo fittizio di sorrisi fittizi e parole fittizie.

Da quel momento in poi ho sempre cercato un posto dove sentirmi pienamente a disagio.

Avete presente le feste di diciott’anni? Quelle dove per ideale comune ci si deve andare vestiti da damerini impagliati? Ecco, io sono quella che si presenta con una tutina da Superpippo e un carciofo appuntato a mo’ di garofano.

-Rododendra, questo è puro e semplice EGOCENTRISMO.

No, non è egocentrismo.

Io desidero solo poter essere me stessa e dimostrare al mondo che anche nei momenti in cui ci si dovrebbe sentire a disagio io rimango esattamente al mio posto, con la mia testa e le mie idee.

E che per cambiare il mio punto di vista non basta un sorriso da gallina giuliva.

11 commenti:

  1. *Clap clap clap*

    Bravissima!
    Sono d'accordo con tutto ciò che hai detto, ormai alla gente interessa solo farsi vedere per com'è all'esterno e dentro il loro "cervello" (se così si puo' chiamare) non hanno niente, o al massimo: "Ma quando inizia il nuovo tour di MARCO CARTA? :OO" (osceno...).
    Ma la cosa che piu' mi deprime è che l'infanzia dura sempre meno, al giorno d'oggi le ragazzine di 11-12 anni, già fumano, bevono o scop*bip*. Si vestono come delle Barbie, con tacchi e magliette scollate per mostrare al mondo i loro "grandi attributi".
    Non so' dove andremo a finire... Ma quando dici "Le bambine della mia classe non giocavano più ai pirati con me, preferivano...", ti capisco perfettamente.. Ti dico solo che quando avevo 8 anni ed ero in terza elementare, mi escludevano tutti perché mi ero appena trasferita da Napoli, e quindi ero napoletana. E mentre io giocavo ancora a nascondino loro preferivano leggere "Cioè" e guardare i poster dei ragazzi "fighi".
    Comunque complimenti Lady Rododendra! Ottimo Post! :D
    By Nascondina. (Alessia..xD)
    Ps: metto "Anonimo" perché non so che altro profilo mettere per commentare °-°

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  2. Ahahah, odio totale per Cioè!!
    Mi fa piacere che anche tu condividi il mio pensiero, e anch'io come hai potuto vedere ho avuto un bel po' di problemi d'integrazione da piccola :)
    L'importante è che ci sia gente come noi, e che non smetteremo MAI di frequentarli :)

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  3. Quello che dico io è: ma perchè sono sempre una minuscola parte dei cervelli a capire che si deve ragionare con il proprio dannato cervello invece di seguire la massa? Perchè dovrei sprecare la mia esistenza a imitare quello che fanno gli altri solo perchè sono "fighi" o solo perchè la società ci impone di fare certe cose? Boh... Non lo capirò mai XD

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  4. Infatti, anonimo caro, NON BISOGNA ASSOLUTAMENTE STARE AL LORO GIOCO!
    FREDOOOOOOOOM!! (detto alla Brave Heart)

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  5. e il punto invece è essere se stessi senza sentirsi a disagio da nessuna parte.
    non ce ne è bisogno, piu ci si accanisce su questo punto e piu si vive peggio.
    crescendo poi vedrai che cambieranno mille cose. io mi ricordo ancora tutte le ragazzine con cui non avevo legato alle medie o ai primi anni di liceo perchè io facevo ancora le casette sugli alberi e loro invece si preoccupavano di venire in classe col viso ben coperto dalla giusta quantita di fard. e che fine hanno fatto quelle sfigate? sono ancora li a preoccuparsi di usare il pennello giusto.
    e a me che mefrega? NIENTE!
    e poi bisogna stare attenti su un altro punto. piu ci si immerge nel proprio "essere alternativi" e piu si diventa conformi alla massa. lo vedo col mio amico M. che per essere diverso lui suona scrive le sue canzoni si veste con la prima cosa che capita , non si taglia i capelli, "se ne frega" , beve, fuma...
    è o non è il classico steriotipo del ragazzo alternativo?
    Cip

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  6. Hai assolutamente ragione, infatti io considero idiota chiunque si presenti dicendo: 'ehilà guardatemi, io me ne frego e sono alternativo!'.
    In fondo gli 'alternativi' sono solo una altra etichetta della società. Io quello che desidero da sempre è non avere nessuna etichetta appiccicata sulla fronte. O al massimo, solo quella di 'rododendra'.

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  7. Comunque il caro anonimo sono io (Ivan XD)
    Con questi cazzo di profili non ci si capisce un cazzo XD
    Comunque a me basta che si pensa con la propria testa poi le etichette, le idee giuste o sbagliate, quello è un altro discorso.

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  8. Un discorso che credo si dilungherà per la nostra intera esistenza D:

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  9. è davvero toccante per me leggere tra le righe una situazione che ho potuto osservare abbastanza da vicino , per quanto me ne fosse concesso. Sono sicura che quegli anni che abbiamo vissuto prima del drastico cambiamento abbiano portato qualcosa di positivo. abbiamo imparato a costruirci il nostro mondo per non essere soffocate da un mondo che ci voleva opprimere. Adesso siamo diverse ed è una diversità che in alcuni momenti tende a pesare... Tuttavia, io prendo esempio da te rododendra che mi hai sempre insegnato la semplicità, a trovare la bellezza dalle cose più scontate fino ad arrivare a quelle più grandi. Io sono con te !! Lea

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  10. Non hai idea di quanto mi confortano le tue parole, a te che mi hai insegnato a stare sulla terra e prendere posizioni senza aver paura di dire cosa pensavo :)
    Senza di te sarei un rododendro nello spazio, vagante e inadatto per il proprio ruolo.
    Siamo cresciute migliorandoci, e direi che è ora di riposarci per i nostri sforzi.

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