Per Romeo, la vita era un piatto di merda da mangiare col
cucchiaino.
Il mondo era suo, ma lui non lo voleva.
Se capitava qualcosa di bello lui non se ne compiaceva,
anzi: tanta felicità doveva per forza essere ripagata con un’ugual dose di
sofferenza.
Così, dopo 15 giorni di felicità per il Paese, ecco che si
scatenò una grande guerra, e tutti giù a piangere e lamentarsi.
- Ecco, lo sapevo io!, diceva il re, borbottando dalla
mattina alla sera.
La guerra finì e ci furono tre mesi di pace, e l’unico
rimasto a lamentarsi era il re.
- Tre mesi! Chissà cosa ci capiterà questa volta!
Ed ecco arrivare l’inverno più rigido della storia, con
morti per le strade e orfani nelle vie.
- Lo sapevo! Era tutto troppo bello!, diceva il re,
crucciandosi ogni giorno di più.
A primavera il Paese cambiò: venne deposto dal trono il re,
che era un incapace bravo solo a lamentarsi, e venne sostituito da un Grande
Stronzo, un profittatore che faceva solo i suoi interessi.
- Ecco, ora anche un dittatore!, diceva Romeo, senza
accorgersi che lui era il re e che avrebbe potuto cambiare le cose.
Genio.
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